Docenti medie

Raccogliamo in questa pagine un rapido profilo dei nostri docenti. Queste presentazioni veloci e molto informali, risalgono all’estate 2022, quindi da prendersi con beneficio d’inventario e tanta simpatia.

Francesca Ferrante, Giorgio De Angelis, Giordano Rossi, Jacopo Attura

Francesca Ferrante

Carissimi tutti, sono la professoressa Francesca Ferrante, e da 6 anni ho il privilegio di insegnare nel nostro amato istituto Pio XII, prima come maestra nella scuola primaria e poi come docente di storia e geografia nella secondaria di primo grado. Da quest’anno il privilegio è aumentato e insegnerò, oltre che storia e geografia, anche italiano nelle classi seconda e terza… Entusiasmo, gioia e gratitudine verso tutti coloro che mi hanno permesso di continuare a scrivere altre pagine della mia storia personale e professionale in questa scuola, che frequento da circa tre decenni, prima come alunna, poi come insegnante. Qui ho vissuto una buona parte della mia vita, da qui sono partita, qui mi sono formata…e non di certo fermata! Quello che auguro a tutti noi, ragazzi, famiglie, docenti per il prossimo anno scolastico, sono una buona dose di ottimismo e tanta buona volontà con la consapevolezza che l’obiettivo comune è sempre e solo uno: la formazione dei nostri amati ragazzi.

Un caro saluto a tutti voi, e un grosso in bocca al lupo a tutti noi per l’inizio di questa grande nuova e stimolante avventura insieme!

Giorgio De Angelis

Professor Giorgio De Angelis (Italiano, Storia e Geografia della prima media)

Buongiorno prof, ci potrebbe dire da dove viene? quali sono le sue origini e il suo cammino di studi?

Mi sono diplomato presso il Liceo Scientifico PIO XII, dove ho compreso che la matematica non sarebbe mai stato il mio mestiere. Così ho frequentato l’Università Roma Tre, dove ho conseguito la laurea in lettere. Non contento ho seguito corsi di giornalismo, radio, dizione, storytelling, robotica e coding. Insomma sono un umanista che ama la tecnologia e la comunicazione! Lo scorso anno ho ottenuto anche la laurea da Educatore Professionale.

Stare con i ragazzi è più faticoso di quello che sembra, lei quali esperienze ha con questo mondo? perché ha scelto di lavorare nella scuola?

Ho lavorato in ogni ambito educativo, dai centri aggregativi alle assistenze domiciliari. Credo che la scuola sia la sfida più affascinante perché educare non vuol dire semplicemente istruire,ma anche restituire un senso di comunità e collettività.

Nella scuola, tradizione o innovazione?

L’innovazione è fondamentale, nei mezzi e nei metodi di insegnamento. La tradizione ha altrettanta importanza, se tramanda valori come senso comune, rispetto, gentilezza, disponibilità e accoglienza.

Bene, si goda l’estate, ma lei sa che sta per iniziare un anno nuovo al Pio XII…quali difficoltà pensa di trovare e quali speranze vorrebbe costruire? Paure ed attese.

Siamo a una svolta storica, le difficoltà saranno molte, ma l’orizzonte è chiaro: la costruzione di un polo culturale per il territorio e per i ragazzi e le ragazze. La sfida più grande, da vincere, è ricreare una comunità e uno spazio educativo.

Ci dice un “in bocca al lupo” alla scuola?

Spesso questa cosa della bocca del lupo richiama qualcosa di spaventoso, negativo. A me invece viene in mente la lupa che protegge i suoi cuccioli portandoli in bocca lontano dal pericolo. Poi anche per questione di fede calcistica, la risposta è una sola: “che vinca il lupo”, anzi la lupa.

Domanda bonus: piatto preferito?

C’è qualcuno che non ha risposto Carbonara?

Professor Giordano Rossi,
matematica e scienze

Buongiorno prof Rossi, ci potrebbe dire da dove viene? Quali sono le sue origini e il suo cammino di studi?

Salve a tutti, mi chiamo Giordano e sono nato e vivo a Roma, ma le mie origini sono nursine; ci tengo a dirlo perché queste due città sono unite con un filo diretto da alcune centinaia di anni e risiedono entrambe nel mio cuore. Ho vissuto per 13 anni, da studente, il Pio XII, quindi dalla prima elementare fino al quinto anno di liceo scientifico, poi mi sono laureato all’Università la Sapienza di Roma in “Scienze Naturali – Conservazione della vegetazione-“, quindi nel 2019 mi sono iscritto all’albo degli agrotecnici laureati, (se mi dite che ho il pollice verde mi offendo, ahaha).

Stare con i bambini e con i ragazzi è più faticoso di quello che sembra, lei quali esperienze ha con questo mondo? Perché ha scelto di lavorare nella scuola?

Sin dagli anni dell’Università ho iniziato ad interessarmi alla divulgazione scientifica, con un corso specifico seguito presso il Bioparco di Roma; ho sempre desiderato liberare il sapere dall’ambito puramente accademico per renderlo disponibile per tutti. Nel mio passato ci sono varie esperienze fatte a contatto con i ragazzi, come animatore di gruppi giovanili; quindi, per me l’approdo all’insegnamento è stata una naturale conseguenza del mio percorso di vita. Devo dire che all’inizio qualche timore l’ho avuto, perché ogni generazione ha le proprie esigenze e anche queste nuove ne hanno, ma poi ho capito che l’esigenza fondamentale delle generazioni attuali risiede nell’ascolto. Quando vedi l’obiettivo, tutto diventa più chiaro e semplice, quindi ho iniziato questa sfida per me molto interessante.

Nella scuola, tradizione o innovazione?

Da me, che ho un canale YouTube con i video inerenti le mie lezioni, forse vi aspettereste una risposta sbilanciata totalmente sull’innovazione, ma non è così! Va fatta sicuramente una riflessione; il Covid ha accelerato un processo, che a passi lenti ma inesorabili stava già avvenendo, ovvero il superamento degli spazi fisici dove il sapere veniva erogato (le classi) e il superamento anche della scansione oraria (la campanella). Attualmente siamo sommersi in un mare di sapere, fornito nelle forme più disparate, libri, pdf, podcast, video etc. La tecnologia ha moltiplicato le nostre possibilità, ma abbiamo scoperto che la relazione è ciò che fonda una civiltà. La scuola è necessaria così com’è, ovvero in presenza (salvo occasioni particolari), perché è il primo luogo dove i ragazzi allenano la propria persona, sviluppano il proprio senso civico e le competenze sociali.

Pensate un po’: negli ultimi due anni nelle mie classi utilizzavo gli “incarichi”, a rotazione, alcuni alunni mi aiutavano in alcune mansioni in classe, sapete chi li introdusse? S.G.B. De La Salle tra il 1600 e 1700!

Sta per iniziare un anno nuovo al Pio XII… quali difficoltà pensa di trovare e quali speranze vorrebbe costruire? Paure ed attese…

Il prossimo anno sarà un anno sfidante, quindi è normale avvertire una certa pressione, ma è questa la parte interessante perché vuol dire che si hanno obiettivi alti da raggiungere, condizione fondamentale per chi vuol fare qualcosa di ben fatto. La prima sfida da accogliere sarà quella di ricreare importanti legami di comunità, siamo (presidenza, personale ATA, docenti, genitori e alunni) un gruppo di persone che, come obiettivo, ha quello di diventare una comunità educante, ognuno con le proprie potenzialità e specificità. Le critiche e gli appunti non mancheranno, però come insegno ai miei alunni, gli errori aiutano a vedere chiaramente il margine di miglioramento, e l’errore è importante, la critica dell’errore ancora di più!

Ci dice un “in bocca al lupo” alla scuola?

Un grande in bocca al lupo a tutti gli alunni, i genitori, al personale ATA, alla presidenza e ai colleghi vecchi e nuovi! Insieme ce la faremo!

Professor Jacopo Attura,
scienze motorie

Buongiorno a tutti, sono Jacopo Attura, ho 31 anni e sono docente di Scienze Motorie ed allenatore federale presso il centro tecnico FIGC di Roma. Da 6 anni insegno Scienze Motorie presso la nostra scuola: l’istituto Pio XII° di Roma. Sono orgoglioso di insegnare qui, una scuola che sento da sempre come seconda famiglia: prima di intraprendere il percorso di insegnante sono stato infatti ex alunno.

Come ha iniziato ad appassionarsi al mondo dell’insegnamento?

Il ruolo di allenatore per le scuole calcio di diverse realtà calcistiche della periferia romana e per la federazione presso i centri federali, ha fatto da apripista nell’insegnamento di giovani atleti appartenenti a diverse fasce di età, appassionandomi sempre di più alle nuove metodologie di allenamento. Altro tassello fondamentale per alimentare tale passione sono stati gli insegnamenti ricevuti dai miei ex docenti e Fratelli delle Scuole Cristiane nello stesso istituto, i quali hanno forgiato in me la voglia di trasmettere i valori di San Giovanni Battista De La Salle alle future generazioni.

Qual è il tuo metodo di insegnamento?

Credo non esista un metodo universale, ma occorre personalizzare la propria metodologia alle esigenze di ogni ragazzo/a rimanendo sempre molto attenti alle loro peculiarità. Lavorare sia come docente che come allenatore mi ha investito di esperienze e fatto crescere tantissimo in questi anni. Prediligo una didattica a misura di bambino, induttiva, la quale permetta all’allievo di trovare autonomamente la soluzione ai quesiti sportivi che si pongono, acquisendo nel corso degli anni un bagaglio sempre più ingente di “sport skills”.

Sono un fiero sostenitore del gioco-apprendimento: credo fermamente che approcciare ad un nuovo concetto in modalità ludico motoria, annesso ad un clima sereno in cui tutti si sentono inclusi nel gioco di squadra, crei nei ragazzi un “plus” per un circolo virtuoso di nuove conoscenze ed esperienze sportive.

Obiettivi per il prossimo anno scolastico?

Iniziare col piede giusto per arrivare pronti alle… Maristiadi! Una nuova competizione che coinvolge tutte le scuole mariste d’Italia e che permette ai ragazzi di diverse età di confrontarsi in più discipline sportive. Faremo di tutto per arrivare pronti, motivati ed in ottima forma fisica all’evento. Con la collaborazione del nostro direttore Gesualdo D’Alterio abbiamo già partecipato ad una prima riunione organizzativa con altri responsabili delle scuole mariste, per definire al meglio le attività sportive da svolgere e annessi regolamenti; non vediamo l’ora di poter cominciare!

Rimanendo in tema di obiettivi, quello che definisco “chiave” e che mi prefiggo ogni anno è quello di poter trasmettere, oltre alle abilità motorie, la passione per lo sport ai miei studenti, perché lo sport è vita! Sono convinto che con l’impegno di tutti l’attività sportiva al Pio XII° diventerà il fiore all’occhiello della nostra scuola.